RASSEGNA STAMPA

L'UNITA' - «Placanica ha sparato per legittima difesa»

Roma, 26 agosto 2009

«Placanica ha sparato per legittima difesa» Il caso Carlo Giuliani chiuso a Strasburgo
La sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo sul G8: «Occorreva un'inchiesta sulla gestione dell'ordine pubblico» Il padre del ragazzo: «Decisione positiva, faremo ricorso»

Legittima difesa. Con questa motivazione Mario Placanica ha sparato e ucciso Carlo Giuliani durante il G8 del luglio 2001. Così recita la sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo che è stata chiamata a pronunciarsi sulla tragica vicenda di piazza Alimonda, durante il vertice organizzato dal governo Berlusconi. I giudici di Strasburgo hanno quindi accettato la versione delle autorità italiane su come si sono svolti i fatti inerenti la morte del giovane. Secondo la sentenza, infatti, il militare che sparò a Giuliani non è ricorso a un uso eccessivo della forza, ma ha risposto a quello che ha percepito come un reale e imminente pericolo per la sua vita e quella dei suoi colleghi. La Corte ha dato invece ragione ai familiari di Carlo Giuliani riconoscendo come l'Italia avrebbe dovuto svolgere un'inchiesta per stabilire se il fatto potesse essere ascrivibile a una cattiva pianificazione e gestione delle operazioni di ordine pubblico.
Per questo i giudici hanno stabilito che lo Stato dovrà risarcire 40.000 euro ai genitori del ragazzo ucciso a Genova. La famiglia ha deciso che la cifra sarà devoluta al Comitato «Piazza Carlo Giuliani» per lo svolgimento delle sue iniziative di documentazione e di verità sugli avvenimenti genovesi. «La sentenza della Corte europea dei diritti umani la possiamo considerare positiva, soprattutto nella parte in cui sostiene che l'inchiesta in Italia avrebbe dovuto valutare aspetti dell'organizzazione e della gestione dell'ordine pubblico e che non è stata adeguata nella misura in cui non ha ricercato quali siano state le persone responsabili di questa situazione. E non è cosa da poco»: questo il commento del padre di Carlo, Giuliano Giuliani, al provvedimento della Corte europea alla quale si erano rivolti gli avvocati Giuliano Pisapia e Lia Vinci che hanno rappresentato la famiglia durante la vicenda giudiziaria. «Noi, comunque, faremo ricorso - prosegue Giuliani - e impugneremo la sentenza nella parte in cui non vengono messe in luce le violenze che le forze dell'ordine hanno fatto sul corpo di Carlo subito dopo la sua morte, per cercare di fare credere che il colpo fosse stato deviato». «Questa sentenza - conclude Giuliani - esprime davvero quello che abbiamo sempre detto, e cioè che ci fu una volontà politica di creare quel disastro».
Mentre Vittorio Agnoletto, all'epoca dei fatti portavoce del Genoa Social Forum, parla di «sentenza pilatesca», più dura la reazione di Paolo Cento (Verdi-Sinistra e Libertà): «L'esultanza della destra è del tutto immotivata e manca di riferimenti concreti sul merito. Sul banco degli imputati dovevano salire i responsabili politici del centro destra che gestirono l'ordine pubblico del G8 di Genova e non solo chi ha materialmente compiuto abusi violando le norme di ordine pubblico».